Vegani: Vita tua, Vita mia: nessuno muore, tutti vivono meglio…

Vegani: Vita tua, Vita mia: nessuno muore, tutti vivono meglio…

2 Giugno 2017 0 Di Ruggero Stellino

Perché Vegan?

Una scelta per il bene di tutti: animali, ambiente, noi stessi

In questo articolo voglio raccontare quali sono le mie motivazioni della scelta vegan, intesa come scelta etica di rispetto per la vita di tutti gli animali, domestici e selvatici, nonché per l’ambiente in cui noi stessi, con loro, viviamo.

VITA tua, vita mia – con la scelta Vegan tutti traggono vantaggi…

Cosa significa “vegani”?

Iniziamo dunque a illustrare che significato ha il termine vegani: diventare vegani significa ridefinire il nostro rapporto con gli animali, con l’ambiente in cui viviamo, con il “resto” del mondo, quello al di fuori di noi stessi; significa fermarsi a riflettere, porsi delle domande e non dare per scontato che il nostro modo di vivere, di mangiare, di vestirci, di divertirci, sia giusto così com’è solamente perché “lo è sempre stato”.

Significa smettere di essere complici nello sfruttamento degli animali, in tutti i settori della nostra vita. Significa smettere di uccidere animali – seppure indirettamente, visto che non lo facciamo fisicamente con le nostre mani. Significa cambiare le nostre abitudini quotidiane per salvare delle vite. Purtroppo non ci rendiamo conto di quanta sofferenza e morte ci siano dietro a molti dei “prodotti” che ci sembra normale consumare.

Un po’ perché è una sofferenza che viene appositamente nascosta, un po’ perché tendiamo a non soffermarci su questo pensiero, evitiamo di porci domande, finendo così per diventare noi stessi parte del problema (in quanto consumatori che creano la domanda di tali prodotti) senza nemmeno realizzare che un problema esiste.

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Quando iniziamo a pensarci, se decidiamo appunto che non vogliamo più essere parte di tale problema, allora diventiamo vegani, che significa, in termini pratici: non mangiare animali (“carne” e “pesce”), non mangiare i prodotti la cui realizzazione causa la morte di animali (latte, formaggi, uova, miele); evitare l’acquisto di prodotti derivanti dall’utilizzo di animali in tutte le situazioni: per vestirsi, per arredare, per l’igiene personale e della casa (come lana, piume, pelle, cuoio, pellicce, seta, cosmetici testati su animali, ecc.); non divertirsi a spese della vita e della libertà di altri animali (tenendosi lontani da zoo, circhi, acquari, ippodromi, maneggi, caccia, pesca, feste con uso di animali), non trattare gli animali come oggetti e merce (come avviene nella compravendita di animali domestici).

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Declinato in termini positivi, invece, significa utilizzare TUTTI i possibili ingredienti di origine vegetale, coi quali possiamo preparare migliaia di piatti deliziosi; vestirci con indumenti prodotti con le decine di materiali esistenti che non comportano l’uccisione di animali; avere con tutti gli animali domestici un rapporto basato sul puro affetto e altruismo, lasciando in pace gli animali selvatici.
Questa è la scelta di essere vegani. Non “la dieta vegan”: non si tratta di una dieta, è una scelta etica, un cambiamento nel nostro modo di vivere in tutti gli aspetti della nostra esistenza. Piccoli cambiamenti nelle abitudini che consentono di ottenere enormi risultati in termini di vite salvate.

Vivere da vegani è facile e dipende solo da noi,
abbiamo il potere di cambiare le cose

La scelta di essere vegani è dunque una scelta etica e altruistica, che ha tra i suoi effetti più diretti anche quello (utilitaristico) di darci una miglior salute e preservare l’ambiente naturale.
Una scelta che rende il mondo un posto più civile, evoluto e ricco di empatia, un posto migliore in cui vivere.

Tutti sappiamo, da un punto di vista puramente razionale, che il pezzo di carne nel nostro piatto o la fetta di prosciutto nel nostro panino non sono altro che un pezzo di cadavere di un animale ucciso appositamente e trasformato per farci da cibo. Nessuno, superata l’infanzia, può dirsi davvero ignaro sulla provenienza della “carne” o del “pesce” o dell’“affettato”. Nessuno fantastica che si tratti di cose che crescono sugli alberi. Sappiamo anche, in una certa misura, un po’ tutti che derivano dall’uccisione di un animale. Sappiamo che dietro vi sono sofferenza e morte.

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Eppure, viviamo la nostra esistenza evitando di dar peso a questo “particolare”, come se non fosse essenziale o non ci riguardasse, o meglio, come se semplicemente non esistesse. Io stesso, pur ritenendomi fin da piccolo una persona che “rispettava” gli animali, che amava i cani e i gatti, ma non solo, assolutamente contrario all’uso di pellicce, alla caccia, alla vivisezione, ecc., fino ad una certa età (quasi 40 anni) non ho mai voluto soffermarmi a pensare a che cosa fosse, o meglio, a chi fosse l’animale da cui proveniva quel che mi ritrovavo nel piatto e che consideravo genericamente “cibo” (ora non lo considero più, a buon diritto, come tale).
Dobbiamo affrontare la realtà del processo che  sta a monte di quanto ci viene imbandito a tavola: quello che mangiamo non è “carne”, non è “bistecca”, non è “fritto misto”, non è “prosciutto”. In realtà consiste di pezzi di animali uccisi, che categorizziamo come “cibo” solo perché atti a essere inghiottiti senza risultare immediatamente velenosi. Dobbiamo cambiare punto di vista, definirli col nome corretto, specifico e non generale, evitando termini neutri che oscurano e sterilizzano la violenza insita nella loro produzione.
Nel momento in cui mi sono posto il problema – e ho voluto affrontarlo, non rimuoverlo – mi sono reso conto di quanto orribile sia uccidere, per cibarsene, animali che non hanno nulla di diverso da quelli che siamo abituati a trattare come parte della famiglia, non essendo poi tanto diversi neppure da noi esseri umani, accomunati in quanto esseri senzienti, vale a dire esseri che provano sentimenti, emozioni, sensazioni (in positivo e in negativo). Come conseguenza di questa consapevolezza, ho smesso di mangiare altri esseri senzienti.

è innata in noi la consapevolezza che è sbagliato fare del male e uccidere, questo lo sappiamo tutti, sarebbe contro natura sostenere sia giusto far soffrire e ammazzare, quindi non c’è davvero nulla da aggiungere per avvalorare questa affermazione.

È vero che tanto è stato detto e scritto sui “diritti degli animali”, articolato e costruito sulla base di questo fondamento, e può essere istruttivo studiare come si sia sviluppato lungo la storia umana il concetto di rispetto per gli animali non-umani, o ragionare astrattamente sui reciproci diritti e doveri al fine di approfondire un certo retroterra filosofico; ma nulla di tutto questo è richiesto, per capire quanto sia sbagliato fare del male, è qualcosa che tutti noi conosciamo, comprendiamo, sentiamo nel nostro cuore, fin da piccoli, non c’è bisogno di dimostrazioni.

Non siamo carnivori, non lo siamo mai stati…

Noi esseri umani non siamo animali carnivori, non ne abbiamo la struttura: non abbiamo artigli, non abbiamo denti adatti a lacerare la carne cruda, abbiamo un intestino molto più lungo di quello dei carnivori e le sostanze che il nostro organismo secerne durante la digestione sono adatte ad “attaccare” i vegetali, non la carne. I nostri organi preposti alla purificazione del sangue – fegato e reni – si logorano precocemente a causa delle sostanze azotate contenute nella carne, perché l’uomo, come la scimmia, non dispone del fermento che il fegato del carnivoro possiede per neutralizzare l’acido urico, ultimo residuo della digestione della carne.

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Siamo prede, non predatori. Fin dalla preistoria dell’umanità eravamo prede: l’unica carne a nostra disposizione era quella rimasta attaccata alle carcasse degli animali uccisi dai veri predatori, gli animali carnivori. Oppure quella degli insetti rimasti attaccati alla frutta che veniva raccolta e mangiata. Siamo animali il cui cibo naturale è la frutta, i tuberi: in tutta la storia dell’umanità siamo stati raccoglitori, più che cacciatori; anche dopo lo sviluppo dell’attività della caccia, i cibi vegetali hanno continuato ad essere il nutrimento di base per l’uomo preistorico.

Le nostre scelte sono potenti: ogni vegano salva 1400 animali!

Se vogliamo salvare gli animali, oggi sfruttati e uccisi in così grande numero, la soluzione è una sola, immediata, alla portata di tutti: diventare vegani, una scelta giusta e allo stesso tempo utile anche a noi stessi e al mondo che ci circonda.

È sufficiente un decisivo, eppure semplice, cambiamento delle nostre abitudini quotidiane. Può darsi che serva un po’ di tempo per abituarsi all’idea, per assimilare tutte le motivazioni, farle proprie e decidere di cambiare. Conosco molte persone che invece l’hanno fatto in maniera immediata: la “molla” è scattata magari qualche ora dopo aver terminato la lettura di articoli informativi (io sono uno di quelli), libri, o la visione di un documentario. Altri ci mettono qualche giorno. A qualcun altro serve qualche settimana per metabolizzare. Ma non lasciate passare troppo tempo: durante quel tempo, gli animali continueranno a essere uccisi a causa delle nostre abitudini di consumo. E ricordate che con la scelta vegan faremo anche del bene a noi stessi, alla nostra salute.

Ora, sta a voi.
Siate in prima persona, voi stessi, il cambiamento. Basta solo aprire gli occhi e – finalmente – vedere, davvero: la strada ci è davanti, non è certo ardua e siamo in buona compagnia. La svolta è adesso, cambiamo direzione!

Sta a voi ripercorrere e valutare quanto ho scritto in questo articolo, riflettere, assimilare e anche approfondire ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti pratici dello stile di vita vegan. Tra le letture consigliate troverete molto altro materiale illuminante e tante altre esperienze condivise.
Quel che mi auguro è di essere riuscito a trasmettervi la passione che mi anima su questo tema, fondata sull’empatia verso tutti gli animali, senza distinzione di specie.

Letture consigliate 

Tutti i libri suggeriti sono ordinabili on-line dal sito
www.AgireOraEdizioni.org

VegFacile – passo a veg!
Un libro di 100 pagine che presenta un facile percorso per capire il perché, ma soprattutto il COME della scelta vegan.
Scaricabile gratuitamente in pdf ma disponibile anche in formato cartaceo

Vegani si nasce o si diventa?
Marina Berati, Edizioni Sonda, 2011
Un manuale completo (di 200 pagine) per spiegare come vivere (e mangiare) come si deve: per gli animali, la natura e la nostra salute. In libreria o ordinabile on-line.

Nella cucina di VeganHome
Il libro di ricette vegan scritto dagli utenti del sito “VeganHome – la casa dei vegan”, nel quale si possono trovare ricette adatte ai pasti di tutti i giorni, ma anche alle occasioni speciali. Inoltre, vari consigli per trasformare i piatti a cui si è abituati in modo che siano 100% vegetali.
Scaricabile gratuitamente in pdf ma disponibile anche in formato cartaceo.

Corso introduttivo di cucina e pasticceria per vegani
Un bellissimo video-corso su DVD (con annesso opuscolo) che presenta ben 32 ricette di cucina e pasticceria vegan, realizzate da chef con anni di esperienza, spiegate passo-passo.
Ordinabile on-line.

Il maiale che cantava alla luna
Jeffrey M. Masson, Ed. Il Saggiatore, 2005
Il sottotitolo, “La vita emotiva degli animali da fattoria”, ben spiega il contenuto del libro: chi sono gli animali “da fattoria”, cosa provano, quanto soffrono per mano umana. È un libro toccante, ma rigorosamente scientifico: d’altra parte è proprio sulla razionalità, e sul senso di giustizia in ciascuno di noi innato, che si fonda la considerazione che tutti gli animali sono uguali, esseri senzienti, pertanto non c’è alcuna giustificazione a tenerli prigionieri e ucciderli per i piaceri del nostro palato.
In libreria o ordinabile on-line.

Chi c’è nel tuo piatto?
Jeffrey M. Masson, Cairo Editore, 2009
Questo libro racconta le pratiche usate negli allevamenti e nei macelli, allevamenti di pesci e pesca in mare compresi. Ricco di dati aggiornati, che includono anche l’impatto sull’ambiente, pone comunque in primo piano i motivi etici per cui mangiare animali è, da qualunque punto di vista, sbagliato.
In libreria o ordinabile on-line.

Indovina chi c’è nel piatto?
Ruby Roth, Edizioni Sonda, 2010
Un bellissimo libro illustrato per bambini, dagli 8 ai 12 anni, ma la cui lettura è consigliata anche agli adulti! Il sottotitolo “Ecco perché non mangiamo gli animali!” fa ben capire che l’intento del libro è di spiegare, con disegni e brevi testi, come sia ingiusto mangiare gli animali e come ciascuno di noi possa facilmente smettere di farlo.
In libreria o ordinabile on-line.

E-book: Perché vegan

Una scelta per il bene di tutti: animali, ambiente, noi stessi. Utilissima introduzione ai motivi della scelta vegan. Scaricabile gratuitamente in formato epub, per Kindle e pdf.

E inoltre… tutti gli opuscoli, pieghevoli, volantini scaricabili dal sito di AgireOra Edizioni: www.AgireOraEdizioni.org

P.S. se sei uno sportivo e credi che l’alimentazione vegan non sia sufficiente per sostenere allenamenti intensi o non sia sufficiente per aumentare la massa muscolare, allora ti consiglio di dare un’occhiata a questo video…

Io ti saluto e ti auguro tanta Felicità!

Hei, non dimenticare di condividere questo articolo, aiutami a diffondere questo messaggio e a salvare più animali possibile…

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