Il LUTTO: come superarlo e tornare a vivere felici…

Il LUTTO: come superarlo e tornare a vivere felici…

19 Novembre 2017 0 Di Ruggero Stellino

…un giorno Joshua, un bambino di sette anni, tornò a casa piangendo istericamente, perché un suo amico era caduto da un attrezzo nel campo giochi ed era morto.

Allora suo padre si sedette accanto a lui e gli disse: “tesoro, so che cosa provi. Senti la sua mancanza, ed è giusto che sia così. Ma dovresti anche capire che ti senti così perché sei un bruco.” Lui lo guardò e chiese: “che cosa?” il padre continuò a spiegarsi: “pensi come un bruco.” E Joshua  gli chiese che cosa volesse dire.

“C’è un punto,” disse il padre, “in cui i bruchi che credono di essere morti pensano che la vita sia finita. E sai quando avviene questo?” “ah, si,”  rispose Joshua, “è quando quella cosa comincia ad avvolgerglisi intorno!” “Già” , disse il padre, “ben presto il bruco resta avvolto nel suo bozzolo, sepolto sotto tutta quella roba. E vuoi sapere una cosa? Se tu aprissi quel bozzolo, troveresti che il bruco non c’è più. C’è solo un po’ di poltiglia appiccicosa e nient’altro. E così molti (compreso il bruco) pensano che sia morto. Ma in realtà sta solo cominciando a trasformarsi. Capisci? Sta passando da una cosa a un’altra. E ben presto, che cosa diventa?” E lui rispose: ”una farfalla.”

Allora il padre gli chiese: “secondo te, gli altri bruchi della terra si accorgono che questo bruco è diventato una farfalla?” E lui: “no.” “E quando un bruco rompe il bozzolo, che cosa fa?” Joshua disse: “vola via.” “Esatto, esce, il sole gli asciuga le ali e lui vola via. Ed è ancora più bello di quando era un bruco. Ora secondo te è più libero o meno libero?” E Joshua disse: “e molto più libero!” Allora il padre continuò: “e pensi che si diverta di più adesso o prima?” “Adesso,” esclamo Joshua, “perché non si stanca più a tirarsi dietro tutte quelle zampe.”

E il padre concluse: “è proprio così! Adesso non ha più bisogno delle zampe perché ha le ali. Io credo che anche il tuo amico adesso abbia le ali. Vedi, non sta a noi decidere quando uno deve diventare farfalla. Noi pensiamo che sia sbagliato, ma Dio sa bene quando è il momento. Per esempio, adesso è inverno e tu vorresti che fosse estate, ma Dio ha un progetto diverso. A volte dobbiamo solo avere fede e pensare che Dio sa meglio di noi come si fanno le farfalle. E, quando siamo bruchi, a volte non ci rendiamo nemmeno conto che esistono le farfalle, perché le farfalle volano in alto, sopra di noi, però forse dovremmo ricordarci che ci sono.” Joshua sorrise,  abbracciò forte suo padre e disse: “scommetto che adesso lui è una bellissima farfalla…”

Lutto: cosa fare dopo la perdita di una persona cara?

 La morte con tutta probabilità è la più grande invenzione della vita. Spazza via il vecchio per far spazio al nuovo.

(Steve Jobs)

 

“Non può essere vero, non ci posso credere”.

Questo è quello che mi sono detto io quando nel 2008 il medico mi disse che mio padre aveva un cancro al cervello e non c’era modo di salvarlo, dopo aver saputo, qualche settimana prima, che anche mia sorella aveva un cancro all’ utero! Non ci potevo credere, due persone veramente importanti  mi stavano lasciando per sempre…

Il mondo mi sembrava senza significato e mi sentivo travolto da un onda di dolore immenso. La vita sembrava non avere un senso, ancora di più quando dopo qualche anno ho perso anche mia madre…

La perdita di una persona cara non è mai facile da accettare, due contemporaneamente lo è ancora di più, una terza persona importante dopo qualche anno è stravolgente, ma anche questo fa parte del ciclo della vita. E anche se non si è mai veramente pronti ad affrontare il distacco e a lasciare andare  le persone che ami, la vita ci insegna anche questo. Quando questo tipo di dolore ci colpisce, siamo travolti da  una serie di onde  fatte di emozioni diverse che molto spesso si sovrappongono tra loro. Essere consapevoli di queste emozioni può aiutarci nel processo di guarigione.

Provare rabbia dopo la morte di una persona cara è un elemento essenziale del processo di guarigione, anche quando ci sembra senza fine. Più permetti a questa emozione di esprimersi, più velocemente le ferite si cicatrizzeranno.

La rabbia può esplodere in tutte le direzioni: può estendersi contro i medici che non sono stati in grado di salvarla, contro la persona stessa che hai perso perché ci fa sentire abbandonati e traditi, ma può estendersi anche contro la Vita o l’Universo chiedendoci perché ci abbia dato questa punizione, o contro Dio chiedendoci perché ci abbia privato di una persona così importante per noi e perché ci abbia fatto questo, perché proprio a noi.

Quindi all’inizio la rabbia ci dà  forza, è un’ancora a cui  aggrapparci quando sperimentiamo il vuoto della perdita. Sfoga la tua rabbia, non mandarla via.

Quello di cui abbiamo bisogno in questi momenti sono pensieri e gesti di amore per riconnetterci con la nostra anima e ritrovare il nostro centro.

Ecco allora, una lettera da leggere a te stessa/o in questi giorni così difficili per ricordarti di come tutto sia temporaneo e di come presto ritroverai la tua serenità:

Cara/o (scrivi qui il tuo nome),

so che stai passando un momento difficile, che ti senti a disagio in questa situazione, e non vedi l’ora che tutto questo passi.

Passerà. Te lo prometto.

Presto, quel dolore e tutte quelle lacrime saranno solo un ricordo.
La vita non ci pone mai davanti a prove che non siamo in grado di affrontare.

Sei più forte di quanto pensi e, dentro di te, hai tutte le risorse che ti servono per superare anche questo insegnamento.

Tutto avviene per il nostro massimo bene. Tutto. Anche ciò che stai passando adesso.

E fa niente se in questo istante non credi alle mie parole.
Accogli i tuoi dubbi, le tue paure, la tua rabbia. Accogli ogni sensazione che si presenta dentro di te.

Io ti avvolgerò comunque in un morbido abbraccio di amore, comprensione e tenerezza.

Ogni difficoltà è un’opportunità che la Vita ti sta donando.

È il suo modo di dirti che è arrivato il momento di aprire gli occhi, vedere ciò che non hai visto finora e imparare nuove lezioni di consapevolezza.

Guardati indietro. Quante altre prove hai già affrontato!

E sei ancora qui. Ce l’hai fatta in passato e ce la farai anche questa volta.

Respira, proprio come quando sei venuta/o al mondo e ti sei affacciata/o alla vita per la prima volta.
Respira profondamente e riempi di calma, tranquillità e pace ogni cellula del tuo corpo.

Va tutto bene. Non c’è nulla di cui avere paura o pre-occuparsi.

Sei al sicuro. È solo cambiamento.

E quando ti sentirai sola/o e persa/o, ricordati che IO sono e sarò sempre qui per te, pronto a sostenerti.

Sempre, in ogni istante, in ogni tuo passo, in ogni tua decisione, in ogni tuo dolore.

Un abbraccio di amore dal tuo Io più profondo.

………………………………………………………….

Passeranno mesi per “abituarti”  e accettare la mancanza della persona cara,  ma accettare quella  situazione non significa subire passivamente, ma essere pienamente coscienti di ciò che è. L’accettazione è un’energia totalmente diversa dalla rassegnazione. Accettare significa smettere di litigare con la realtà dei fatti e passare oltre. È solo quando fai questo passo, infatti, che puoi andare avanti nella tua vita. Quando invece ti  rassegni  cerchi solo di tollerare. Ma questa non è vera accettazione. Sotto sotto stai solo cercando di sopportare, e  sopportare qualcosa è come mettere un coperchio sopra una pentola di acqua che bolle. Prima o poi le emozioni che cerchi di nascondere fuoriescono.

In questa fase di accettazione occorre ripartire da quello che c’è, riorganizzare la propria vita in questa nuova condizione, capire il proprio ruolo, capire cosa ci ha insegnato la vita con questo evento, perché come ti ho già detto in altri articoli, tutte le cose brutte  ti succedono solo quando tu sei pronto per quelle lezioni.

Quando, dopo la perdita dei miei cari, sono ritornato ad apprezzare la gioia della vita, mi sembrava quasi di tradirle. Certo non potrò mai sostituirle, ma posso fare nuove conoscenze. Ho cominciato così  a coinvolgere nuove persone nella mia  vita e a diventare parte di quella degli altri, ho cominciato a dedicarmi alla parte spirituale della vita, e questo mi ha dato poi la carica di trasformare quei dolori in doni, lezioni, insegnamenti. La vita non è solo sofferenza, ma porta con sé tanti doni meravigliosi (infatti in  quel periodo pieno di dolore ho ricevuto un dono bellissimo, la nascita di mia figlia), quindi diamoci il permesso di cogliere quei doni e apprezzarli!

Ecco un “trattamento” anti dolore di Louise Hay  da leggere e rileggere più volte al giorno:

Nuove esperienze meravigliose entrano adesso nella mia Vita.

Io sono al sicuro. Presto attenzione a tutto il bene che la Vita mi offre. So che il bene risiede in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, e che c’è qualcosa di positivo anche nelle situazioni peggiori.

La perdita di un lavoro, di una persona cara o della salute mi costringono ad affrontare le mie paure più terribili. Ma vivere queste paure è normale e naturale.  Eppure so che la natura aborrisce il vuoto, perciò la cosa che ho perso verrà per forza sostituita da un’altra.

Dunque traggo un respiro profondo – o anche sei o sette – e affido alla Vita il compito di prendersi cura di tutti i miei bisogni. Sto imparando ad avere fiducia. La Vita mi ama e non mi deluderà mai. Le cose che mi accadono sono sempre per il mio massimo bene.

E TU cosa ne pensi?  Sei d’accordo con quello che ho detto io? Sei d’accordo con  quello che dice Louise Hay nel suo trattamento anti dolore? 

Fammi sapere nei commenti qui sotto cosa ne pensi e ricordati  di condividere questo articolo con chi ha perso una persona cara e ha bisogno di ritrovare la felicità,  perché lo sai… la felicità è più reale quando viene condivisa …

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